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Presentato dalla Commissione europea il piano per la riduzione degli NPL
Presentato dalla Commissione europea il piano per la riduzione degli NPL

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Presentato dalla Commissione europea il piano per la riduzione degli NPL

La Commissione europea ha presentato mercoledì 14 marzo un pacchetto di misure per una riduzione più veloce dei non-performing loans (NPLs) nel settore bancario.

Le proposte danno seguito al piano d'azione del Consiglio per superare il problema dell'ingente volume di NPLs e si basano sulle iniziative messe in atto negli ultimi anni da Stati membri, autorità di vigilanza, enti creditizi ed istituzioni comunitarie, che hanno condotto ad una costante riduzione degli stessi in Europa, come evidenzia la seconda relazione sui progressi compiuti nella riduzione degli NPLs, presentata dalla Commissione in pari data.

Le misure proposte dalla Commissione – una direttiva, un regolamento e uno schema tecnico orientativo – presentano una serie di interventi complementari che ruotano intorno a quattro punti chiave:

  • assicurare che le banche accantonino fondi a copertura dei rischi insiti nei prestiti futuri che potrebbero deteriorarsi;
  • incoraggiare lo sviluppo di mercati secondari sui quali le banche possano vendere NPLs a soggetti attivi nella gestione dei crediti e ad investitori;
  • agevolare il recupero dei crediti;
  • assistere gli Stati membri nel processo di ristrutturazione delle banche fornendo orientamenti non vincolanti per l'istituzione di società di gestione di attivi.

Più nel dettaglio, la Commissione ha presentato un regolamento di modifica del CRR – Capital Requirements Regulation (Regolamento (UE) n. 575/2013) con cui si introducono livelli comuni di copertura minima per i prestiti di nuova erogazione che si deteriorano (“prudential backstop”). La misura intende sventare il rischio che manchino fondi sufficienti a coprire le perdite sui crediti deteriorati futuri ed evitarne così l'accumulo. Se, infatti, la banca non rispetta il livello minimo applicabile saranno operate deduzioni dai suoi fondi propri.

Il requisito minimo di copertura proposto dalla Commissione aumenta gradualmente in funzione del tempo in cui l’esposizione è rimasta classificata come non-performing. In base alla proposta, le banche avranno due anni per raggiungere la copertura totale delle perdite potenziali dei nuovi crediti non garantiti, mentre per i crediti garantiti le banche dovranno arrivare a una copertura integrale in otto anni (i.e., un anno in più rispetto ai sette anni previsti nell’Addendum alle Linee guida BCE sui crediti deteriorati pubblicato il 15 marzo).

Queste disposizioni, una volta approvata la proposta di regolamento, troveranno immediata applicazione all’interno degli Stati membri.

La Commissione ha presentato anche una proposta di direttiva che mira, in primo luogo, ad ottimizzare l’efficienza delle procedure di recupero dei crediti introducendo un'esecuzione extragiudiziale accelerata dei prestiti coperti da garanzia reale. La proposta prevede, infatti, che banca e debitore – al di fuori delle ipotesi di credito al consumo, espressamente escluse dal campo di applicazione dello strumento - possano concordare in anticipo un meccanismo accelerato di recupero del valore dei debiti coperti da garanzia reale (“accelerated extrajudicial collateral enforcement procedure” – AECE).

La direttiva intende, poi, favorire lo sviluppo dei mercati secondari di NPLs armonizzandone i requisiti ed instaurando un mercato unico della gestione del credito e della cessione a terzi di prestiti bancari nell'Unione. La direttiva determina, infatti, le attività dei servicer, fissa norme comuni per l'autorizzazione e la vigilanza ed impone norme di condotta in tutta l'UE. Ciò significa che i servicer, grazie al nuovo regime di passporting, potranno operare in tutto il territorio dell'UE senza dover soddisfare ulteriori requisiti nazionali per ottenere l'autorizzazione.

Le misure previste dalla direttiva dovranno essere implementate dagli Stati membri entro il 31 dicembre 2020.

Il pacchetto di misure è infine corredato da uno schema tecnico orientativo contenente linee guida, non vincolanti, per l'istituzione di bad bank o società di asset management che comprino i crediti, consentendo così alle banche di concentrarsi sulle attività “core”. Viene inoltre chiarito che gli aiuti di Stato per queste società sono consentiti ma a precise condizioni e come “soluzioni eccezionali” e che i governi potranno fornire garanzie “conformi ai mercati” per cartolarizzare NPLs.

Il regolamento e la direttiva saranno ora discussi dal Parlamento europeo e dal Consiglio.